In altre parole: lezioni di atterraggio e di volo, reciprocità ed autonomia, contenimento e sviluppo.
I ragazzi devono sentirsi parte di un tutto. La comunità deve essere il loro luogo, una casa per diventare grandi.
Quindi occorre farli crescere nelle regole, certo, ma non quelle prescrittive e asettiche. Occorrono regole all’interno di una relazione e di un contesto che loro riconoscono come “casa”.
I ragazzi devono imparare a fidarsi e ad affidarsi.
Da questo “dentro” condiviso occorre portarli a saper leggere il “fuori”, a camminare da soli - quindi l’autonomia - ad amare la libertà.
Le regole che apprendono in comunità sono utili al percorso di crescita di ogni ragazzo, sono necessarie all’interno di ogni relazione e contesto sociale.
Un esempio tra i tanti: la Comunità dista due chilometri dal capolinea dell’autobus 25, una linea molto importante che li porta in stazione, in centro città ed in ogni angolo di Bologna (la libertà). Per tornare sanno che devono rispettare le navette (le regole). Ad orari precisi, più volte nell’arco della giornata, li carichiamo al capolinea e li portiamo in comunità. Un appuntamento importante, da rispettare, che i ragazzi fanno con piacere se Il Piccolo Principe, con un grande lavoro di tutti noi, diventa effettivamente la loro casa.